Dopo il lavaggio delle resine l'acqua passa da 40°F a 0° di durezza. Va bene così, oppure va aperto un po il bypass per far entrare
un po di acqua a 40°F per arrivare ad avere una durezza di 6-7°F? C'è chi si lamenta perché a 0 ° l'acqua è troppo dolce, c'è troppo sale dentro
e questo fa negli elettrodomestici lo stesso danno dell'acqua troppo dura. Prediamo per esempio la caldaia: per questa è meglio 7°o 0 gradi F?
Fra l'altro trattasi dell'acqua del deposito che alimenta l'autoclave e l'addolcitore; quest'acqua non è fatta per bere, perché in cucina tutti gli
appartamenti hanno il loro rubinetto dedicato per l'acqua diretta del comune e perciò, l'addolcita, viene usata solo per i sanitari e gli elettrodomestici.
C'è chi si lamenta perché l'acqua addolcita a 0°F possiede troppo sale e questo non fa bene. Poi mi chiedo: come fa ad essere il sale nell'acqua addolcita, dal momento che questo serve solo per il lavaggio delle resine... e quindi il sale lava le resine e poi va in scarico. Magari ci potrà essere
nei minuti successivi al lavaggio ma poi, dopo che le resine sono lavate, da dove verrebbe questo sale? Perché non è che automaticamente meno
calcare corrisponde a più sale. Il sale serve solo ai lavaggi e poi sparisce. Eppure c'è chi sostiene che l'acqua addolcita non sarebbe potabile
perché c'è troppo sale e fa male alla salute. Io ho sempre pensato che per la caldaia meno calcare c'è e meglio è. Per la lavastoviglie, poi
l'unico inconveniente dell'acqua a 0° è che la macchina non ce la fa a levare il sapone perché fa troppa schiuma... ma per quello basta metterci
mezza pasticca al posto di 1. Le lavastoviglie di ultima generazione, poi, hanno la regolazione del sale interno: uno imposta i gradi di durezza dell'acqua e poi lei fa tutto da se.
Comunque molti insistono nel dire che l'acqua va portata a 7° F regolando l'apertura del bypass dell'addolcitore e non c'è verso di fargli cambiare
opinione. Ora la domanda sorge spontanea: se io porto la durezza a 7°, cosa cambia a livello del sale disciolto nell'acqua? Che fa diminuisce?
Poi che si fa: si spende un botto sia per il sale, sia per l'acqua che va in scarico durante i lavaggi per levare il calcare e poi che facciamo... ce
lo rimettiamo?
Sono più di 20 anni che l'acqua è a zero gradi e, difatti, quasi tutti hanno sempre le vecchie caldaie di 20 anni fa, mai avuto bisogno di fare
un lavaggio delle serpentine. Prima che ci fosse l'addolcitore, invece, già dopo il primo anno di vita della caldaia, tutti avevano le serpentine intasare dal calcare, visto quanto è dura l'acqua della nostra zona... e fu proprio per quel motivo che, come condominio, si decise di istallare l'addolcitore.
Voi cosa pensate in proposito?
Quesito: su durezza acqua dopo l'addolcitore
Moderatore: dalmos
Quesito: su durezza acqua dopo l'addolcitore
Nessuna buona azione resta impunita
Clare Boothe Luce
Clare Boothe Luce
Re: Quesito: su durezza acqua dopo l'addolcitore
Leggendo un po' online pare che i tuoi "colleghi" condomini non abbiano tutti i torti.
Guarda qui:
http://www.tecnocomprato.it/regolare-un-addolcitore/
Guarda qui:
http://www.tecnocomprato.it/regolare-un-addolcitore/
Re: Quesito: su durezza acqua dopo l'addolcitore
Grazie roby, molto interessante, era proprio ciò che serviva.
Però li si parla di acqua potabile, per bere e cucinare in sostanza, mentre a noi l'addolcitore ci serve solamente per salvaguardare
gli elettrodomestici e la caldaia. Certo, se fosse anche potabile sarebbe meglio ma, come si dice , non si può avere tutto dalla
vita. Addirittura, c'è chi neanche beve dal rubinetto l'acqua diretta del comune, figurati te se bevono l'acqua del serbatoio.
Comunque sia, ammesso che l'acqua addolcita dovesse essere anche potabile, la cosa che ancora non mi è chiara è come faccia il troppo
sodio dell'acqua a 0°F a diminuire se io apro il bypass e faccio rientrare il calcare per arrivare a 7°F.
Difatti, se io porto l'acqua da 0 a 7°F, non è che si inverte il processo chimico e il sodio mi diminuisce in proporzione al calcare reimmesso;
il sodio lo generano le resine e quando c'è entrato c'è entrato. Per cui, mi pare, che io posso anche riaprire il bypass per raggiungere,
al limite, la solita durezza della acqua in ingresso, ma il sodio che ormai è stato prodotto, rimane invariato.
Praticamente io posso solo aumentare il calcare, ma non diminuire il sodio, che ormai è dentro l'acqua.
Poi qui ci sta che , senza avere le basi di chimica, io dica pure una fesseria dietro l'altra... però, approfondendo ulteriormente,
sono certo che, alla fine, il mistero (almeno per me) sarà svelato in tutti i suoi aspetti.
Però li si parla di acqua potabile, per bere e cucinare in sostanza, mentre a noi l'addolcitore ci serve solamente per salvaguardare
gli elettrodomestici e la caldaia. Certo, se fosse anche potabile sarebbe meglio ma, come si dice , non si può avere tutto dalla
vita. Addirittura, c'è chi neanche beve dal rubinetto l'acqua diretta del comune, figurati te se bevono l'acqua del serbatoio.
Comunque sia, ammesso che l'acqua addolcita dovesse essere anche potabile, la cosa che ancora non mi è chiara è come faccia il troppo
sodio dell'acqua a 0°F a diminuire se io apro il bypass e faccio rientrare il calcare per arrivare a 7°F.
Difatti, se io porto l'acqua da 0 a 7°F, non è che si inverte il processo chimico e il sodio mi diminuisce in proporzione al calcare reimmesso;
il sodio lo generano le resine e quando c'è entrato c'è entrato. Per cui, mi pare, che io posso anche riaprire il bypass per raggiungere,
al limite, la solita durezza della acqua in ingresso, ma il sodio che ormai è stato prodotto, rimane invariato.
Praticamente io posso solo aumentare il calcare, ma non diminuire il sodio, che ormai è dentro l'acqua.
Poi qui ci sta che , senza avere le basi di chimica, io dica pure una fesseria dietro l'altra... però, approfondendo ulteriormente,
sono certo che, alla fine, il mistero (almeno per me) sarà svelato in tutti i suoi aspetti.
Nessuna buona azione resta impunita
Clare Boothe Luce
Clare Boothe Luce