Incendio all'albero di natale
Incendio all'albero di natale
Ieri sera verso le mezzanotte alcuni condomini vengono svegliati da
grida di aiuto provenienti da un appartamento, dove stava prendendo
fuoco un albero di natale. Si pensa che l'incendio fosse dovuto ad un
corto sulle luci ad intermittenza (molto vecchie)... prima ha preso
fuoco il filo e poi l'albero. La signora, proprietaria della casa, a
quell'ora era sola in casa, in attesa del rientro del marito, e alla
vista delle fiamme ha pensato bene di spegnere il fuoco con delle
coperte, peccato però che una di queste fosse sintetica e che
prendesse a sua volta fuoco....
Comunque, il fuoco è stato spento e i danni sono lievi: vedi parquet
annerito e il tavolinetto dove era collocato l'albero
sbruciacchiato... e fortuna ha voluto che non prendessero fuoco le
tende della finestra vicino la quale era posto l'alberello.
A questo punto la domanda sorge spontanea: come è possibile, con tutte
le sicurezze che adesso hanno gli impianti elettrici, che arrivi a
bruciare un cavo senza che salti la corrente?
Questo fatto mi ha fatto pensare a quando poco tempo fa ho sostituito
in bagno la presa della lavatrice, perché era di quelle italiane
mentre la spina era di quelle sciuko... difatti in negozio mi dissero
che mi conveniva montare una presa sciuko universale, che avesse tutte
le possibilità: spine sciuko e spine italiane sia grandi che piccole.
Fra l'altro, adesso, le fanno tutte in quel modo: universali... ora il
fatto dell'incendio mi ha fatto riflettere, sia sul mio impianto, sia
su quello della mia sfortunata vicina. La possibilità di inserire in
una presa di 10 A un utenza
(con una spina italiana piccola) di pochi watt, non mi piace per
niente; difatti, se avviene un corto (come può essere avvenuto
nell'impianto dell'albero di natale della vicina) e il filo mi porta 5
A , prima che salti il magnetotermico fa a tempo a bruciarmi tutta la
casa... Se invece le prese non fossero universali ed io non potessi
"fisicamente" attaccarmi in una sciuko con un'apparecchiatura con un
cavo sottodimensionato non sarebbe meglio?
Sarebbe questa tutta la sicurezza a cui siamo arrivati?
La parola agli esperti
------------
Giovanni
grida di aiuto provenienti da un appartamento, dove stava prendendo
fuoco un albero di natale. Si pensa che l'incendio fosse dovuto ad un
corto sulle luci ad intermittenza (molto vecchie)... prima ha preso
fuoco il filo e poi l'albero. La signora, proprietaria della casa, a
quell'ora era sola in casa, in attesa del rientro del marito, e alla
vista delle fiamme ha pensato bene di spegnere il fuoco con delle
coperte, peccato però che una di queste fosse sintetica e che
prendesse a sua volta fuoco....
Comunque, il fuoco è stato spento e i danni sono lievi: vedi parquet
annerito e il tavolinetto dove era collocato l'albero
sbruciacchiato... e fortuna ha voluto che non prendessero fuoco le
tende della finestra vicino la quale era posto l'alberello.
A questo punto la domanda sorge spontanea: come è possibile, con tutte
le sicurezze che adesso hanno gli impianti elettrici, che arrivi a
bruciare un cavo senza che salti la corrente?
Questo fatto mi ha fatto pensare a quando poco tempo fa ho sostituito
in bagno la presa della lavatrice, perché era di quelle italiane
mentre la spina era di quelle sciuko... difatti in negozio mi dissero
che mi conveniva montare una presa sciuko universale, che avesse tutte
le possibilità: spine sciuko e spine italiane sia grandi che piccole.
Fra l'altro, adesso, le fanno tutte in quel modo: universali... ora il
fatto dell'incendio mi ha fatto riflettere, sia sul mio impianto, sia
su quello della mia sfortunata vicina. La possibilità di inserire in
una presa di 10 A un utenza
(con una spina italiana piccola) di pochi watt, non mi piace per
niente; difatti, se avviene un corto (come può essere avvenuto
nell'impianto dell'albero di natale della vicina) e il filo mi porta 5
A , prima che salti il magnetotermico fa a tempo a bruciarmi tutta la
casa... Se invece le prese non fossero universali ed io non potessi
"fisicamente" attaccarmi in una sciuko con un'apparecchiatura con un
cavo sottodimensionato non sarebbe meglio?
Sarebbe questa tutta la sicurezza a cui siamo arrivati?
La parola agli esperti
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Giovanni
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gabriele60
- Messaggi: 651
- Iscritto il: dom 27 set 2009 8:34 am
ciao
ti sei dato una risposta da solo, otre al fatto che la maggior parte delle luci di natale ancora in commercio sono "scandalose", probabilmente se costruire a regola d'arte ( che è diverso avere su il marchio CE ) dovrebbero costare molto di più...
poi sul dimensionamento degli impianti c'è molto ancora da fare...magari la signora ha anche automatici da 16A e una fornitura da 4,5 kW perchè prima "saltavano".
ti sei dato una risposta da solo, otre al fatto che la maggior parte delle luci di natale ancora in commercio sono "scandalose", probabilmente se costruire a regola d'arte ( che è diverso avere su il marchio CE ) dovrebbero costare molto di più...
poi sul dimensionamento degli impianti c'è molto ancora da fare...magari la signora ha anche automatici da 16A e una fornitura da 4,5 kW perchè prima "saltavano".
cerco di fare il possibile...
Vorrei far notare che il possibile incendio scaturisce più per surriscaldamento che per corto-circuito.
Il corto circuito, infatti, fa scattare i dispositivi di sicurezza presenti che, nel caso più trasandato e sciatto, si riducono al limitatore magnetotermico annesso al contatore, comunque sufficiente a scongiurare la tragedia.
Quello che invece nessun dispositivo in linea può riconoscere è il surriscaldamento.
Per effetto joule, infatti, può succedere che una sezione di filo si scaldi a tal punto da innescare l'incendio. Non è certo il conduttore di rame a bruciare, ma il rivestimento plastico che funge da isolante, oppure il portalampada, o qualsiasi altra cosa combustibile che si trova in prossimità.
E qui, oltre alla noncuranza, entra in gioco la jella.
In conclusione, tutte le precauzioni vanno prese, ovviamente, ma evitare nel modo più assoluto di confidare ciecamente nei sistemi di protezione, che possono non funzionare.
Il corto circuito, infatti, fa scattare i dispositivi di sicurezza presenti che, nel caso più trasandato e sciatto, si riducono al limitatore magnetotermico annesso al contatore, comunque sufficiente a scongiurare la tragedia.
Quello che invece nessun dispositivo in linea può riconoscere è il surriscaldamento.
Per effetto joule, infatti, può succedere che una sezione di filo si scaldi a tal punto da innescare l'incendio. Non è certo il conduttore di rame a bruciare, ma il rivestimento plastico che funge da isolante, oppure il portalampada, o qualsiasi altra cosa combustibile che si trova in prossimità.
E qui, oltre alla noncuranza, entra in gioco la jella.
In conclusione, tutte le precauzioni vanno prese, ovviamente, ma evitare nel modo più assoluto di confidare ciecamente nei sistemi di protezione, che possono non funzionare.
1099
- mariobrossh
- Moderator Maximo
- Messaggi: 17228
- Iscritto il: lun 17 ago 2009 9:11 am
- Località: Cosenza
vorrei aggiungere che alcune batterie vecchio tipo hanno le lampadine
ad incandescenza col bulbo lungo, queste ultime se a contatto con i filamenti
che compongono l'albero, di materiale plastico, a causa del
surriscaldamento possono innescare l'incendio, io comunque tutte le sere
prima di andare a dormire spengo sia l'albero che il presepe....
ad incandescenza col bulbo lungo, queste ultime se a contatto con i filamenti
che compongono l'albero, di materiale plastico, a causa del
surriscaldamento possono innescare l'incendio, io comunque tutte le sere
prima di andare a dormire spengo sia l'albero che il presepe....
Condividere un'idea è sempre una buona idea 
- mariobrossh
- Moderator Maximo
- Messaggi: 17228
- Iscritto il: lun 17 ago 2009 9:11 am
- Località: Cosenza
La possibilità di inserire in
una presa di 10 A un utenza
(con una spina italiana piccola) di pochi watt, non mi piace per
niente; difatti, se avviene un corto (come può essere avvenuto
nell'impianto dell'albero di natale della vicina) e il filo mi porta 5
A , prima che salti il magnetotermico fa a tempo a bruciarmi tutta la
casa.
questa parte qui non mi è molto chiara, se ho capito bene tu non
vorresti inserire in una presa da 10 Ampere un apparecchiatura che
assorbe ad es. 1 Watt ?
intanto se avviene un corto salta in ogni caso il magnetotermico
inoltre i cavi attuali devono essere autoestinguenti
seondo me l'ipotesi più probabile è come detto prima quella
della combustione per riscaldamento
Condividere un'idea è sempre una buona idea 
-
gabriele60
- Messaggi: 651
- Iscritto il: dom 27 set 2009 8:34 am
Ciao
l'idea che nel caso di cortocircuito il magnetotermico salti sempre la mi sembra "romantica"
purtroppo, non sempre la corrente di corto circuito raggiunge l'intensità tale da riuscire ad azionare la bobina magnetica dell' int. mentre quella termica solitamente interviene a valori più alti del nominale; il funzionamento delle protezioni dipende molto anche dalla distanza della fornitura dalla cabina di trasformazione e specialmente dalla sezione dei conduttori ( solitamente irrisoria nelle catene ), certamente influisce anche la temperatura, il tipo di isolante, la ventilazione...
Più di una volta ho visto incendiarsi prolunghe ( particolarmente se arrotolate ) o "piattine" anche in impianti con protezioni magnetotermiche.
I=V/R
l'idea che nel caso di cortocircuito il magnetotermico salti sempre la mi sembra "romantica"
purtroppo, non sempre la corrente di corto circuito raggiunge l'intensità tale da riuscire ad azionare la bobina magnetica dell' int. mentre quella termica solitamente interviene a valori più alti del nominale; il funzionamento delle protezioni dipende molto anche dalla distanza della fornitura dalla cabina di trasformazione e specialmente dalla sezione dei conduttori ( solitamente irrisoria nelle catene ), certamente influisce anche la temperatura, il tipo di isolante, la ventilazione...
Più di una volta ho visto incendiarsi prolunghe ( particolarmente se arrotolate ) o "piattine" anche in impianti con protezioni magnetotermiche.
I=V/R
Ultima modifica di gabriele60 il ven 30 dic 2011 7:30 am, modificato 1 volta in totale.
cerco di fare il possibile...
Le normative inglesi prevedono delle spine con all'interno un fusibile tarato in base ai watt del tipo di utenza. Per cui, come nel caso dell'albero di natale, (ammesso che sia dipeso da un corto), anche se viene usata una presa da 16 A, si brucia solo il fusibile e non succede niente...
Questa mi pare l'unica vera sicurezza intrinseca degli impianti domestici... ma, per ora, non da noi...


Questa mi pare l'unica vera sicurezza intrinseca degli impianti domestici... ma, per ora, non da noi...


-
gabriele60
- Messaggi: 651
- Iscritto il: dom 27 set 2009 8:34 am
Salve a tutti
Penso che le lampade per gli alberi di natale siano veramente pericolose: se
pensate alla esigua sezione dei cavi e alla lunghezza totale ottenete una
bella resistenza , che , in caso di corto potrebbe semplicemente scaldarsi
come il filamento nelle stufette, senza superare la corrente di intervento dei
comuni magnetotermici. Ogni elettrodomestico dovrebbe avere un interruttore
dedicato o quantomeno un fusibile: corretto quindi l' approccio degli
inglesi, ma viviamo in Italia e quindi per ora io continuo ad accendere l' albero solo quando posso
controllarlo...
Angelo
Penso che le lampade per gli alberi di natale siano veramente pericolose: se
pensate alla esigua sezione dei cavi e alla lunghezza totale ottenete una
bella resistenza , che , in caso di corto potrebbe semplicemente scaldarsi
come il filamento nelle stufette, senza superare la corrente di intervento dei
comuni magnetotermici. Ogni elettrodomestico dovrebbe avere un interruttore
dedicato o quantomeno un fusibile: corretto quindi l' approccio degli
inglesi, ma viviamo in Italia e quindi per ora io continuo ad accendere l' albero solo quando posso
controllarlo...
Angelo
La normativa italiana sulle sicurezza degli impianti elettrici è una delle migliori al mondo (bticino, vimar, gewiss sono produttori italiani che esportano in tutto il mondo con la stessa qualità del mercato italiano). Per quanto riguarda le spine inglesi il fatto che abbiamo un fusibile non significa che sia un sinonimo di qualità (tra l'altro sono ingombranti e poco pratiche); la presenza del fusibile dipende dal modo in cui sono realizzati gli impianti elettrici nel Regno Unito (cablaggio ad anello con correnti di corto circuito più elevate). Molti elettrodomestici in commercio hanno un magnetotermico automatico; per esempio un asciugacapelli se si surriscalda smette di funzionare fino a quando la temperatura di lavoro rientra nei limiti stabiliti (automaticamente, senza la necessità di sostituire alcunchè).
Nel caso postato, l'incidente sarebbe potuto accadere anche con le citate spine inglesi; se ha preso fuoco le cause sono da addossare o alla cattiva qualità delle luci o al loro stato di conservazione. Concordo con il fatto che molte luci natalizie in commercio siano pericolosissime; basterebbe che lavorassero in bassa tensione con un trasformatore e che le luci fossero dei led (ormai il loro costo è diventato abbordabile).
tutto questo per dire che non possiamo addossare la responsabilità di quanto successo alle nostre normative, ma all'apparecchio che abbiamo utilizzato, il quale se non realizzato/conservato a regola d'arte, non esiste normativa che ci protegga da simili incidenti.
Ciaooooo
Nel caso postato, l'incidente sarebbe potuto accadere anche con le citate spine inglesi; se ha preso fuoco le cause sono da addossare o alla cattiva qualità delle luci o al loro stato di conservazione. Concordo con il fatto che molte luci natalizie in commercio siano pericolosissime; basterebbe che lavorassero in bassa tensione con un trasformatore e che le luci fossero dei led (ormai il loro costo è diventato abbordabile).
tutto questo per dire che non possiamo addossare la responsabilità di quanto successo alle nostre normative, ma all'apparecchio che abbiamo utilizzato, il quale se non realizzato/conservato a regola d'arte, non esiste normativa che ci protegga da simili incidenti.
Ciaooooo
Caro roby, alla fine del mio post iniziale ho scritto: "la parole agli esperti"...
non per fare una battuta, (nel qual caso non sarebbe mancata la "faccina")
ma per conoscere davvero l'opinione degli addetti ai lavori in merito al FATTO dell'incendio dell'albero di natale. Detto questo, a meno che non si voglia affermare che di questi argomenti si debbano interessare solo gli addetti ai lavori, credo che sia doveroso per coloro che come me si trovano ad avere dei dubbi in tale materia, partecipare al dibattito, quantomeno come osservatori, interessati a quello che si dicono gli esperti.
Ritornando al merito dell'incendio, siamo tutti felici che la cosa non abbia avuto esiti "peggiori"... però credo che se non lo è stato sia dipeso solamente dal caso, e non posso non chiedermi "perché" è successo, per capire se, escluso "l'incuria", anche l'impianto elettrico non sia da ritenere parte in causa.
Concluderei con il quesito cruciale, a cui non mi pare, per adesso, sia stata data una risposta esauriente:
prendiamo un esempio diverso dall'albero di natale: un semplicissimo ed anonimo caricabatteria... cosa succede se io lo attacco in una presa bipasso (universale), nel caso che vada in corto? Mi pare evidente
che il quel filo mi passerà, se ho un contratto di 4.5 kw, fino a più di 20 A. Secondo voi salta la corrente oppure brucia il filo?
non per fare una battuta, (nel qual caso non sarebbe mancata la "faccina")
ma per conoscere davvero l'opinione degli addetti ai lavori in merito al FATTO dell'incendio dell'albero di natale. Detto questo, a meno che non si voglia affermare che di questi argomenti si debbano interessare solo gli addetti ai lavori, credo che sia doveroso per coloro che come me si trovano ad avere dei dubbi in tale materia, partecipare al dibattito, quantomeno come osservatori, interessati a quello che si dicono gli esperti.
Ritornando al merito dell'incendio, siamo tutti felici che la cosa non abbia avuto esiti "peggiori"... però credo che se non lo è stato sia dipeso solamente dal caso, e non posso non chiedermi "perché" è successo, per capire se, escluso "l'incuria", anche l'impianto elettrico non sia da ritenere parte in causa.
Concluderei con il quesito cruciale, a cui non mi pare, per adesso, sia stata data una risposta esauriente:
prendiamo un esempio diverso dall'albero di natale: un semplicissimo ed anonimo caricabatteria... cosa succede se io lo attacco in una presa bipasso (universale), nel caso che vada in corto? Mi pare evidente
che il quel filo mi passerà, se ho un contratto di 4.5 kw, fino a più di 20 A. Secondo voi salta la corrente oppure brucia il filo?
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gabriele60
- Messaggi: 651
- Iscritto il: dom 27 set 2009 8:34 am
Ciao
concordiamo che non sappiamo per quale motivo si sia bruciato l'albero...
tu fai una domanda:
un semplicissimo ed anonimo caricabatteria... cosa succede se io lo attacco in una presa bipasso (universale), nel caso che vada in corto? Mi pare evidente
che il quel filo mi passerà, se ho un contratto di 4.5 kw, fino a più di 20 A. Secondo voi salta la corrente oppure brucia il filo?
come dicevo precedentemente dipende da diversi fattori, ma cosi come dici 4,5KW con 20 A le probabilità di combustione sono elevate, specialmente senza le adeguate protezioni.
se vuoi capire meglio dai un occhiata in rete, esempio:
http://www.aspeterpan.com/survival/elett106.htm
concordiamo che non sappiamo per quale motivo si sia bruciato l'albero...
tu fai una domanda:
un semplicissimo ed anonimo caricabatteria... cosa succede se io lo attacco in una presa bipasso (universale), nel caso che vada in corto? Mi pare evidente
che il quel filo mi passerà, se ho un contratto di 4.5 kw, fino a più di 20 A. Secondo voi salta la corrente oppure brucia il filo?
come dicevo precedentemente dipende da diversi fattori, ma cosi come dici 4,5KW con 20 A le probabilità di combustione sono elevate, specialmente senza le adeguate protezioni.
se vuoi capire meglio dai un occhiata in rete, esempio:
http://www.aspeterpan.com/survival/elett106.htm
cerco di fare il possibile...
Giovanni Perdonami ma ti definisci un non esperto eppure dici "Questa mi pare l'unica vera sicurezza intrinseca degli impianti domestici... ma, per ora, non da noi...".
Volevo solo sottolineare che le normative sulla sicurezza degli impianti elettrici in Italia sono all'avangurdia e non lasciate al caso. Nello specifico il tuo esempio non era calzante, proprio per la diversa tecnica con cui sono eseguiti gli impianti inglesi rispetto ai nostri (e alla maggior parte dei paesi nel mondo).
Saluti
Volevo solo sottolineare che le normative sulla sicurezza degli impianti elettrici in Italia sono all'avangurdia e non lasciate al caso. Nello specifico il tuo esempio non era calzante, proprio per la diversa tecnica con cui sono eseguiti gli impianti inglesi rispetto ai nostri (e alla maggior parte dei paesi nel mondo).
Saluti
Si hai ragione roby, ma difatti avevo scritto "mi pare" e non "è" ... proprio perché non era nelle mie intenzioni affermare una verità, (non avendone avuti i titoli), ma per stimolare un dibattito sul tema, al fine di farne una esperienza costruttiva, con un arricchimento delle conoscenze di ciascuno di noi rispetto alle posizioni iniziali.
Per quanto mi riguarda devo dire che cosi è stato, grazie al contributo positivo di tutti... e soprattutto dei più esperti del settore, che come te, hanno messo a disposizione degli altri la loro esperienza.
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Giovanni
Per quanto mi riguarda devo dire che cosi è stato, grazie al contributo positivo di tutti... e soprattutto dei più esperti del settore, che come te, hanno messo a disposizione degli altri la loro esperienza.
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Giovanni