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Ancora sulla regolazione di pressione .
Inviato: mer 02 ott 2013 12:10 pm
da cabestano
Ho seguito con interesse le recenti discussioni su press control, pressostati e sistemi per il mantenimento della pressione negli impianti idraulici.Sapevo per esperienza diretta che nei grandi e medi impianti si usano proficuamente
gli inverter, regolando la velocità della pompa e quindi la portata. L'applicazione nei piccoli impianti è limitata dai costi e sopratutto dalla mancanza sul mercato di inverter per pompe monofase. Ora però ho scoperto attraverso colleghi che la cosa è superata, allego il link per chi fosse interessato:
http://www.amis.it/upload/pdf/7CD.%20Ac ... verter.pdf
Inviato: mer 02 ott 2013 5:12 pm
da gibor
La segnalazione è senz'altro interessante, nemmeno io lo sapevo, però visto che ti interessi anche della teoria, vorrei esprimere qualche mio dubbio sulla validità di questo prodotto.
Tecnicamente parlando pilotaggi ad inverter con sfasatura a 90° sono veramente rari, ne ho visti solo alcuni applicati a degli agitatori in vasche, e del resto l'unica ragione d'essere è quella di mantenere lo stesso motore monofase levandogli solo il condensatore di spinta, ottenendo così di poter variare la sua velocità.
Dov'è il mio dubbio, è che ogni costruttore di motori decide secondo il suo giudizio quale potenza assegnare ai due avvolgimenti che compongono il monofase, considerando però che la potenza finale è data dalla somma delle due, e che la ripartizione non avviene secondo criteri standard, farlo su monofasi modificati secondo me potrebbe nascondere qualche problema in più.
Il fatto che ho appena detto può essere verificato da tutti, semplicemente guardando due motori monofase di marche diverse con la stessa potenza, e vedrete che può capitare di avere condensatori con capacità differenti.
Questa cosa nei trifase non esiste essendo bilanciati per natura (stessa tensione d'alimentazione per le tre fasi), per cui un inverter può tranquillamente pilotarli sempre allo stesso modo.
Per chiudere a questo punto mi sorge spontaneo una considerazione, salvo modifiche a impianti già esistenti, dove questa novità permette di mantenere la vecchia pompa, resta da vedere all'atto pratico la convenienza, perché se diamo all'inverter circa allo stesso valore di uno classico, la differenza in impianti nuovi si restringe alla solo costo fra la pompa trifase ed una monofase.
Inviato: mer 02 ott 2013 6:02 pm
da cabestano
Condivido i tuoi dubbi, mi sono limitato a riportare una cosa non nota e di qualche interesse laddove non ci fosse possibilità o convenienza ad adottare altre soluzioni. Personalmente, anche in luoghi dove non fosse a disposizione la rete trifase, opterei per un inverter alimentazione 230 v. mono uscita 230 v. trifase, forse economicamente più onerosa, calcolando anche un eventuale trasduttore di pressione e optando per un inverter con loop di regolazione Pid integrato nel software di base, il che alza i costi non di poco, ma è pur sempre una opinione personale ,un " se dovessi farlo a casa mia".
Ad integrare il link del post precedente:
http://www.pratoerboso.org/documents/Ma ... pnmkq4mho6
Inviato: mer 02 ott 2013 8:42 pm
da gibor
Sì la tua idea è buona e corretta, e i costi bhè sono così...
Vedo dal pdf che non è un inverter con sfasamento a 90°, quello che ho scritto sopra è riferito ad un uscita separata per i due avvolgimenti.
Qui semplicemente fanno una sinusoide pwm e gli cambiano la frequenza.......

Inviato: mer 02 ott 2013 9:20 pm
da cabestano
Sì, hanno chiamato addirittura l' apparecchiatura PWM... pulse-width modulation forse è il metodo più economico per regolare la frequenza. Traffico un pò con i microcontrollori programmabili, e viste dimensioni e caratteristiche di programmabilità, penso di avere capito
cosa hanno usato....
Inviato: mer 02 ott 2013 9:34 pm
da Capitan Farloc
Fermo restando che della discussione fin quì ci ho capito ben poco
Anche io, trafficando con i microcontroller, ho avuto a che fare con il controllo di un motore con il sistema PWM.
Volevo soltanto spiegare che non si tratta di una frequenza variabile, ma di un onda quadra a frequenza costante a cui si allargano o si restringono gli impulsi in "on".
In questo modo il motore viene controllato ad impulsi e modulando l'ampiezza di questi si è in grado di variare la velocità del motore.
Da qui il nome di segnale ad impulsi modulati (Pulse With Modulation)
Inviato: mer 02 ott 2013 9:44 pm
da cabestano
Certamente, ma il segnale pwm è normalmente usato negli inverter che a loro volta variano la frequenza.
http://it.wikipedia.org/wiki/Pulse-width_modulation
http://mecsys.mecc.polimi.it/Didattica/ ... verter.pdf
Inviato: gio 03 ott 2013 6:39 am
da cabestano
Erroneamente tendo ad usare la parola " inverter " per definire a priori il " convertitore di frequenza" ossia l' aggeggio elettronico che permette di variare la frequenza della corrente di rete e quindi di variare la velocità dei motori elettrici. In realtà la parola inverter è molto usata anche per gli aggeggi elettronici che trasformano correnti continue, per esempio da batterie, in tensioni alternate, molto usati negli impianti fotovoltaici.Fanno parte della stessa famiglia ma con scopi molto diversi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Inverter
Inviato: gio 03 ott 2013 9:22 am
da gibor
Per chi è a digiuno di elettronica può essere ambigua la parola inverter, ma alla fine si tratta solo di una disquisizione linguistica.
Il nome inverter si dà alla circuitazione elettronica che trasforma una corrente continua in alternata, e in tutti gli apparecchi che hai nominato c'è.
Poi il fatto che vi siano aggiunti raddrizzatori iniziali o microcontrollori, servono solo per adattare il funzionamento dell'inverter allo scopo prefissato.
Tornando all'apparecchio in questione, sarà senz'altro un pwm a sinusoide modificata, ma anche se fosse un sinosuidale puro, pretendere di far funzionare un asincrono monofase a frequenze diverse dal quale si sono dimensionate le capacità fa rabbrividire.
La coppia di spinta all'albero al diminuire della frequenza, scende in modo esponenziale, mentre il carico richiesto no, mi risulta così che la stallo sia in agguato.
Se fosse una ventola la potenza del carico varia con il cubo della velocità, e ci potrebbe forse stare, ma un liquido ha comportamenti dinamici ben diversi e la cosa non la vedo per niente bene.
Strano a dirsi negli inverter fotovoltaici dicono che per i motori a voler stare tranquilli serve un sinosuidale puro, poi qui invece pare mettano un pwm a sinusoide modificato e lo facciano pure lavorare come variatore di velocità.....
Magari tutti i miei dubbi sono come il calabrone che non poteva volare...

:lol::lol::lol::lol::lol:
il tempo ed i fatti diranno la verità.
Inviato: gio 03 ott 2013 8:34 pm
da Capitan Farloc
cabestano ha scritto:Erroneamente tendo ad usare la parola " inverter " per definire a priori il " convertitore di frequenza" ossia l' aggeggio elettronico che permette di variare la frequenza della corrente di rete e quindi di variare la velocità dei motori elettrici. In realtà la parola inverter è molto usata anche per gli aggeggi elettronici che trasformano correnti continue, per esempio da batterie, in tensioni alternate, molto usati negli impianti fotovoltaici.Fanno parte della stessa famiglia ma con scopi molto diversi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Inverter
Anche io pensavo si trattasse di un termine usato erroneamente, ma poi in effetti l'inverter è, come sottolinea Gibor, un circuito elettronico che è in grado di convertire una corrente continua in una alternata ed in questo passaggio, è ovviamente possibile generare una corrente alternata anche variandone la frequenza.
Nelle apparecchiature che sono in grado di convertire una corrente alternata di rete (a frequenza fissa) ad una corrente a frequenza variabile, non si fa altro che raddrizzare la corrente alternata per portarla ad una continua e poi utilizzare un inverter.