
Premettendo che per fare un calcolo attendibile
(a spanne si sbaglia molto facilmente e di molto

)
prima di tutto bisogna avere i dati di fabbrica,
della portata degli gli irrigatori relativa ai getti montati (statici) o regolazione impostata (dinamici)
e di quella dei tubi goccolanti al metro lunghezza
Con questi dati
si fa la somma delle singole portate di ogni irrigatore collegato ad un settore , moltiplicato per il tempo in cui il settore è in funzione
e poi si fa la somma di tutte le portate di tutti i settori.
E' un po' impegnativo, ma di li non si scappa.
Se c'è una differenza macroscopica tra quello calcolato e la realtà, c'è qualche perdita nell'impianto
o qualcuno ruba l'acqua!
Un classico è sui tubi gocciolanti crepati, che sono magari lungo una siepe e non si vede visivamente un malfunzionamento nell'irrigazione.
Siccome le ali gocciolanti hanno un tempo di funzionamento molto lungo,
se c'è un taglio se ne vanno litri e litri che è un...dispiacere.
Poi ci sono i casi imprevedibili, come il cane che si avventa con i denti sul tubo gocciolante, perchè sente lo sfiato d'aria appena alla partenza,
oppure un cXXXXne che ha buttato la cicca di sigaretta accesa ,che è andata a finire proprio sul gocciolatore e ha sciolto il tubo.
Dalla mia esperienza, tutto sommato, posso dire,
che in ogni caso globalmente un impianto d'irrigazione tradizionale ciuccia un sacco di acqua.
e tutti si stupiscono quando arriva la bolletta dell'acqua.
Per minimizzare i consumi, adesso,
ci si sta orientando verso la
microirrigazione,
ossia impianti d'irrigazione formati da un reticolo di tubi gocciolanti speciali, direttamente interrati,
che richiedono un consumo d'acqua veramente minimo.
Sono però molto costosi da installare, perchè bisogna sconvolvere i prati, per metterli.
