Attualmente sto facendo le prove di regolazione e ancora non sono riuscito nell'intento.
Allora, trattasi della camera, che è l'unica che ha una sola parete esposta, e perciò quella che ha la
anche la temperatura maggiore della casa. Se nelle altre stanze la temperatura è 20° qui è di 22°.
Il termostato ha il programmatore ha ore e ciò ci permette, dalle 23 in poi, di tenere la temperatura
notturna sotto i 18°. Poi la mattina alle 6.30, la caldaia, trovando il termostato a 20 riparte e in camera
la temperatura sale rapidamente fino a 22. E sotto le coperte a 22 gradi si suda.
Lo scopo era , appunto, di avere la mattina nella stanza una temperatura non sopra i 19° e questo
era quello che pensavo di ottenere con la testa termostatica.
Questa era la premessa:
Guardiamo adesso cosa succede con la termostatica installata:
nelle istruzioni c'è scritto che tenendo la manopola a 2 dovrebbe corrispondere ad una temperatura della
stanza di 15° e a 3 di 20°. Ecco, se la tengo a 3 la temperatura arriva fino a 22°, come era prima senza.
Ho provato a tenerla prima del 3 ma, qualsiasi cosa faccio, noto un ritardo nella risposta. Che nella migliore
delle ipotesi si traduce in una escursione di temperatura nella stanza di circa 2 gradi.
Cercando di ragionarci su, mi son detto che in parte tale comportamento è fisiologico ed è dovuto al tipo di
radiatori presenti in casa: quelli in acciaio pesante, che ci vuole molto tempo per farli scaldare e altrettanto per farli
raffreddare. Per cui (ipotizziamo di regolarla a 3) immagino che la valvola si comporti così: lo spillo di chiusura si troverà
sempre in prossimità della chiusura, con una escursione nell'ordine di pochi decimi di mm. Tale escursione ha di per se
un ritardo rispetto alla variazione di temperatura della stanza, in quanto il liquido interno deve potersi dilatare
o contrarre e a questo ritardo ci va aggiunta l'inerzia termica del radiatore.
Per cui, ritornando alla regolazione sul 3: prima il liquido aprirà la valvola mettiamo con 5 minuti di ritardo rispetto
alla variazione della temperatura sul termometro nella stanza; poi, ad un certo punto la valvola si apre e l'acqua calda
circola nel radiatore. Da quel punto in poi la valvola ha già fatto quelle che era di sua competenza e ora occorre aspettare
che il radiatore sia caldo al massimo, e passano altri 10 minuti. Nel frattempo l'aria della stanza ha già iniziato a riscaldarsi
fino ad arrivare a 20°. A questo punto la valvola dovrebbe essere pronta per chiudere il radiatore, ma lo fa sempre dopo
i soliti 5 minuti di inerzia del liquido interno. Dopo 5 minuti la valvola chiude, però, per l'inerzia termica del radiatore
che continua a rimanere caldo per altri 10 minuti, la stanza aumenta ulteriormente la sua temperatura raggiungendo i 22°
La morale della favola è che, in qualunque modo regoli la valvola, questa escursione termica di 2 gradi non me la leva nessuno.
Come già detto all'inizio della discussione, questo tipo di valvole erano per me un oggetto misterioso, non avendole mai usate da nessuna parte. Potevo supporre una minima imprecisione... ma mai immaginare degli errori così grossolani!

Poi, naturalmente, visto che è tutto relativo... si potrebbe anche obiettare che anche i 2 gradi in fondo non siano poi chissà che.
Soprattutto a livello domestico... poi ci sta che nel campo industriale sicuramente ci saranno strumentazioni molto più sofisticate
che riducano quasi a zero tale imprecisione. :roll: